Architettura Headless

Architettura Headless

Architettura Headless: Stato dell’Arte, Utilità, Pro e Contro, e Confronto con i Microservizi


Introduzione
Abbiamo parlato di architetture software e di serverless in un altro nostro articolo QUI.

Di seguito invece ci soffermeremo sull’architettura headless. Si tratta di un paradigma sempre più popolare nel mondo dello sviluppo software. Essa si distingue per la separazione netta tra il front-end (interfaccia utente) e il back-end (logica applicativa e dati). Questo modello si sta affermando come una soluzione ideale per la gestione di contenuti su piattaforme multicanale, come siti web, app mobile e dispositivi IoT.

In questo articolo, analizzeremo lo stato attuale dell’architettura headless, il suo utilizzo, i suoi pro e contro, e faremo un confronto con l’architettura a microservizi, un altro approccio modulare e altamente scalabile. Inoltre, vedremo se e come questi due modelli possono coesistere.

Per quanto strana possa sembrare l’espressione “applicazione headless”, in realtà è altamente descrittiva.

Quando gli sviluppatori definiscono un’applicazione “headless”, si riferiscono a un database in esecuzione senza un tipico sistema frontend, ovvero un corpo funzionante senza una testa, in cui gli sviluppatori possono creare più teste per un corpo.

Grazie alle applicazioni headless, gli sviluppatori hanno la flessibilità di creare più “head” o interfacce che interagiscono con la stessa struttura dati sottostante.

Questa separazione tra frontend e backend consente agli sviluppatori di innovare e adattarsi più liberamente, consentendo un’integrazione fluida con diverse piattaforme e migliorando la scalabilità e l’agilità nella progettazione delle applicazioni”.

Immaginiamo un fisico senza testa, solo la “testa” è un’interfaccia utente frontale, come la schermata di un’app.

Le caratteristiche distintive delle applicazioni headless includono:

  • Scambio dati fluido: tramite API affidabili, le architetture headless facilitano lo scambio dati senza sforzi, semplificando la comunicazione tra i sistemi backend e i vari endpoint.
  • Distribuzione di contenuti omnicanale: nelle configurazioni headless, la diffusione dei contenuti trascende i confini tradizionali. Con un singolo backend che funge da hub dei contenuti, le informazioni fluiscono senza soluzione di continuità verso diversi frontend, tra cui siti Web, applicazioni mobili, smartwatch, dispositivi IoT e altro ancora. Questo approccio omnicanale garantisce esperienze utente coerenti e personalizzate su una moltitudine di piattaforme, migliorando il coinvolgimento e l’accessibilità.

Stato dell’Arte dell’Architettura Headless
L’architettura headless è nata per soddisfare la crescente domanda di applicazioni multicanale, dove i contenuti e le funzionalità devono essere distribuiti su diverse piattaforme, come siti web, app mobile, smart TV e assistenti vocali.

I CMS tradizionali, con l’integrazione stretta tra front-end e back-end, sono stati sostituiti da CMS headless come Contentful, Strapi, e Sanity, che utilizzano API REST o GraphQL per fornire contenuti a diverse interfacce. Le principali piattaforme e-commerce, come Shopify e Magento, hanno adottato architetture headless per offrire flessibilità ai merchant, consentendo di personalizzare l’esperienza utente su ogni canale.

A Cosa Serve
L’architettura headless è progettata per fornire flessibilità e scalabilità nel creare esperienze digitali diversificate e dinamiche. Alcuni dei suoi principali usi includono:

  • Siti web e app mobile che condividono lo stesso back-end ma utilizzano front-end diversi.
  • Integrazione con dispositivi IoT, assistenti vocali e altre interfacce emergenti.
  • Omnichannel marketing, dove il contenuto deve essere distribuito su più canali in modo coerente.


Pro dell’Architettura Headless

  • Flessibilità: Separare il front-end dal back-end permette agli sviluppatori di creare front-end personalizzati senza dover alterare il back-end.
  • Scalabilità: L’approccio headless consente a un singolo back-end di servire contenuti a diversi front-end in modo indipendente.
  • Adattabilità: È possibile creare esperienze su misura per vari canali e dispositivi (web, mobile, wearable, etc.).
  • Velocità di sviluppo: Il team front-end e il team back-end possono lavorare in parallelo, accelerando lo sviluppo complessivo.


Contro dell’Architettura Headless

  • Complessità aggiuntiva: L’architettura headless richiede una gestione separata del front-end e del back-end, il che può aumentare la complessità del progetto.
  • Costi operativi: Per alcuni casi d’uso, il costo di mantenere front-end multipli e un’infrastruttura separata potrebbe risultare più elevato rispetto a un sistema monolitico.
  • Necessità di competenze avanzate: È richiesta una maggiore conoscenza di gestione delle API e degli strumenti di integrazione, aumentando la curva di apprendimento.


Confronto tra Architettura Headless e Architettura a Microservizi
Sebbene l’architettura headless e quella a microservizi abbiano scopi differenti, entrambi i modelli puntano a rendere le applicazioni modulari e scalabili.

Headless si concentra sulla separazione del front-end dal back-end, permettendo una maggiore libertà nella creazione di esperienze utente. Il back-end può essere monolitico o basato su microservizi.

I Microservizi, d’altra parte, scompongono il back-end in piccole unità indipendenti, ognuna delle quali esegue una singola funzione (ad esempio, gestione degli ordini, autenticazione, ecc.). I microservizi comunicano tramite API o messaggistica asincrona.

Pro dell’Architettura a Microservizi:

  • Modularità: Ogni servizio è indipendente, rendendo più facile aggiornare, scalare o sostituire parti dell’applicazione senza influenzare l’intero sistema.
  • Scalabilità: I singoli microservizi possono essere scalati in modo indipendente a seconda della necessità.
  • Flessibilità tecnologica: Ogni microservizio può essere sviluppato in un linguaggio diverso o su una tecnologia diversa, a seconda delle esigenze.


Contro dell’Architettura a Microservizi:

  • Maggiore complessità: La gestione di più microservizi richiede un’architettura di comunicazione più complessa e strumenti avanzati per il monitoraggio e la gestione.
  • Comunicazione: La comunicazione tra i microservizi tramite API o messaggi può introdurre latenza e richiede una gestione accurata degli errori.


Possono Coesistere?
Assolutamente sì. Un esempio concreto è quello di un sito di e-commerce:

Il front-end potrebbe essere gestito con un approccio headless, dove il contenuto viene fornito tramite API a un sito web, un’app mobile e altre interfacce.
Nel frattempo, il back-end potrebbe essere suddiviso in microservizi, ciascuno dei quali gestisce una funzione specifica come pagamenti, gestione ordini, e inventario.
In questo scenario, il front-end può essere completamente decoupled dal back-end grazie alle API headless, mentre il back-end beneficia della modularità e scalabilità dei microservizi.

Casi d’Uso Concreti
E-commerce Headless e Microservizi: Un sito come Amazon potrebbe utilizzare un front-end headless per distribuire il suo catalogo su app mobile, sito web e dispositivi IoT, mentre il suo complesso sistema di gestione ordini e pagamenti potrebbe essere suddiviso in microservizi.

Gestione Contenuti Multicanale: Un’azienda media potrebbe utilizzare un CMS headless per distribuire articoli, video e podcast su diversi canali, mentre i microservizi gestiscono operazioni di autenticazione e gestione utenti.

(fonte)

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